Rustico C, a Casier, in corso

Written by Architetto Favaretto | Architetti Treviso | Dosson di Casier on . Posted in Portfolio

Edificio con una perfetta impostazione morfologica di tipo “bioclimatico”. 

L’immobile esistente in oggetto è sviluppato secondo l’asse est-ovest con il fronte principale caratterizzato da una doppia fila di ampie forature delimitate superiormente da archi a sesto ribassato e volte a crociera in laterizio. Tali suggestive caratteristiche sottolineano un uso sapiente dell’”arte di costruire” che eccede, anche senza particolare enfasi, i caratteri tradizionali dell’edilizia rurale veneta.

Si sottolinea che l’edificio, per come è morfologicamente e topologicamente strutturato (con particolare riferimento all’orientamento e alle forature), si renda perfettamente compatibile con un riutilizzo in chiave bioclimatica.

La vita plurisecolare dell’impianto è testimoniata dai dati storico-iconografici e catastali raccolti, dalla “lettura” formale e costruttiva nonché dalla vetustà che si riscontra nella  verifica dello stato di conservazione delle strutture. La presenza di un fabbricato in linea è riscontrabile già nelle Mappe Antiche del 1713 e, più avanti nel tempo, nel Catasto Napoleonico del 1801 a al Catasto Austriaco del 1842.

L’intero edificato era dotato di murature costruite in mattoni a due teste posti su malta con sabbia di campo e calce; le pareti intonacate erano superficialmente in avanzato stato di degrado fisico e alcuni tratti delle pareti a nord ed ovest  erano prive d’intonaco. Pur donando alla superficie un piacevole valore cromatico, ciò ha causato l’imbibizione del mattone sia d’acqua che d’ammoniaca compromettendo in alcuni punti la resistenza meccanica. Tale degrado si è accentuato maggiormente nelle murature delimitanti i locali che un tempo sono stati utilizzati come ricovero animali. Solai e coperture (in più punti erano piuttosto deteriorati) erano totalmente in legno con qualche aggiunta di elementi strutturali metallici con funzione di architravi. Il manto di copertura era e resterà  in coppi di laterizio.

Il progetto prevedeva il completo recupero dell’immobile. Il corpo “padronale” datato XVIII° secolo con portici a sud a doppia campata collegata da volte a crociera con archi a sesto ribassato, verrà recuperato rispettando interamente l’impianto esistente con l’accortezza, però, di liberare i tamponamenti sotto le volte per dare luce e salubrità a locali abitabili del piano terra e delle camere al primo piano felicemente aperte a sud per un maggiore apporto solare e, quindi, un miglioramento del comfort e benessere abitativi.

Un aspetto interessante, sempre a fini di una migliore efficienza energetica, sono le aperture a nord che, rispetto all’attuale “disordine compositivo”, vengono ricomposte con una distribuzione più adeguata sotto il profilo funzionale e formale.

Il prospetto sud della porzione alta ad est verrà proposto con la riapertura del varco a volta che metterà in luce l’intero portico e lo renderà perfettamente funzionale alle nuove esigenze abitative. L’alloggio, in particolare al primo piano, è disposto in modo da ottenere i locali più frequentati, come le camere, verso il lato sud, mentre il vano scale e il disimpegno sono stati ricavati a nord come si addice alle migliori esperienze bioclimatiche.

La consapevolezza del valore storico-culturale intrinseco del complesso edilizio, da parte della committenza, ha permesso di orientare il recupero della casa in modo “non pesante”, nel rispetto delle regole del “buon restauro” e, soprattutto, con materiali naturali quali legno, mattoni, calce ecc..

Eccezione sarà fatta solo per eseguire le sottofondazioni ed eventuali cordoli o pilastri che dovranno necessariamente essere in calcestruzzo armato.

La muratura in mattoni, in origine completamente intonacata, è risultata in più punti sconnessa e la malta, composta con sabbia di campo e calce, era in avanzato stato di “sfarinamento” e all’esterno quasi ovunque “dilavata” dalle piogge e dal tempo.

Particolare attenzione è stata posta all’uso dei materiali. Il progetto, fatta eccezione per i rinforzi sottofondazionali, prevede esclusivamente l’utilizzo di materiali naturali come l’esistente costruito con laterizio (mattoni e coppi), calce, legno e ferro. La coibentazione perimetrale, al fine di recuperare il volano termico della muratura in mattoni pieni, verrà effettuata con l’applicazione di un termo-cappotto esterno di circa 14 cm.

L’edificio cosi come si presenta, è ottimale per un “linguaggio funzionale” al “diritto al Sole”. Infatti, le abbondanti aperture vetrate a sud, che si affacciano sul cortile (prevalentemente attraverso uno spazio porticato), funzionano come elemento di mediazione tra gli spazi interni ed il fronte di provenienza della massima radiazione solare invernale per le superfici verticali. Contemporaneamente le aperture a sud sono protette dalla calura estiva per la presenza del porticato. Allo scopo è utile rilevare che il 21 di dicembre alla nostra latitudine di 45° il sole a mezzogiorno ha una inclinazione, rispetto alla linea di terra, pari a 21° 33’, molto vicino al piano ortogonale alle superfici verticali.